Banksy è da tempo uno degli artisti che preferisco. Lo seguo con attenzione, ammiro lo stile, la forma, la capacità comunicativa dirompente ed i contenuti del suo manifestarsi. Con un certo considerevole, e voluto, ritardo segnalo una sua creazione che mi ha molto colpito.
Banksy si è interessato delle nuove forme di vita animale che ci circondano: questi esseri mutanti, di vario aspetto, frutto di aberranti deformazioni genetico-chimiche, figli delle radiazioni e dello stress moderno, del troppo alcol, dell'industria alimentare, di McDonald e cibi precotti, del fumo nevrotico e della superficialità del vivere, dei surgelati, della vita in scatola.
Così ha realizzato un negozio di animali, apparso per un breve periodo per le vie di New York. Una rassegna macabra e tristemente poetica, una esposizione tanto annichilente quanto ilare.
Banksy si è interessato delle nuove forme di vita animale che ci circondano: questi esseri mutanti, di vario aspetto, frutto di aberranti deformazioni genetico-chimiche, figli delle radiazioni e dello stress moderno, del troppo alcol, dell'industria alimentare, di McDonald e cibi precotti, del fumo nevrotico e della superficialità del vivere, dei surgelati, della vita in scatola.
Così ha realizzato un negozio di animali, apparso per un breve periodo per le vie di New York. Una rassegna macabra e tristemente poetica, una esposizione tanto annichilente quanto ilare.
Il negozio è rimasto aperto dalle 10,00 alle 12,00 di mattina, un orario molto pratico per le visite diurne, e di notte con una cadenza apertura/chiusura non specificata, ma sempre ampia. Nelle gabbie del pet-shop è stato possibile imbattersi in tutta una serie di stravaganti esseri non viventi: bastoncini findus in boccia-acquario, McChicken pulcini, conigli evoluti e vanesi, cotechini sensienti, e tanti altri "animali" disgustosi.
Più che ad un pet store ci troviamo di fronte ad un freak show, una esibizione di stranezze ed aberrazioni della natura e ci si chiede chi possa essere l’ideatore di questa messa in scena. Nessun indizio rilevante, nessuna firma riconoscibile però aiuta il curioso pubblico. Nessuno deve sapere ma alla fine tutti sanno. Il master of puppets di questo folle baraccone è niente-po-po-di-meno-che Banksy, il più famoso degli streat artists contemporanei.
La trovata di Banksy sembra infatti andare oltre la semplice riflessione sull’animalismo e sulla cultura del cibo e sembra proporre, come egli stesso dice, un superamento dei canoni tradizionali dell’arte di strada: “Ai newyorkesi non importa l’arte, essi si preoccupano invece degli animali domestici. Per questo li espongo. Volevo fare una riflessione critica sul nostro rapporto con gli animali e sull’etica della sostenibilità degli allevamenti, invece ho fatto la fine di una pepita di pollo canterina. Ho preso tutti i soldi che ho fatto sfruttando animali nel mio ultimo spettacolo e li ho utilizzati per finanziare una nuova mostra sul loro sfruttamento. Se è arte e la potete vedere dalla strada, penso che potrebbe ancora essere considerato arte di strada.”
(parte in corsivo tratta da GorillaMagazine)
Thevillagepetstoreandcharcoalgrill.com è il sito di riferimento su cui è possibile visionare numerosi filmati. Un filmato lo propongo qua:
Consiglio vivamente di visionare i precedenti interventi su Banksy, ne vale la pena.
Bella creatività, e tanta fantasia. Mi piace tanto.
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