Perché? ed il ruolo del cugino.
La parola SPRECO significa consumo di risorse fatto in quantità eccessiva, o comunque non adeguato ai risultati.
Non desidero denigrare il lavoro di nessuno. Tuttavia, nel prendere atto di parecchio di quello che vedo provo emozioni e pensieri che - in maniera eufemistica - riesco a tradurre in parola in maniera delicata e morbida attraverso questa espressione: "mi girano i coglioni". Investire del denaro per comunicare è un atto che incide nella gestione di una attività, anche se si tratta di somme estremamente contenute. Perché buttarle? O si usano bene o non si usano.
Quella che segue è la foto di una delle strade principali di Messina. Dovrebbe mostrare - il verbo è al condizionale - un manifesto pubblicitario/comunicativo. Lo vedete? Si può fare click sulla foto ed ingrandirla. Si vede?
Vedete quello che chiunque vede: nulla!
Noto che si tratta di un investimento inutile, una collocazione insignificante, seguita da non professionisti, senza alcuna cura al posizionamento della propria comunicazione, occupando spazi che si possono adeguatamente evitare.
Rivolgersi a gente che opera professionalmente valorizzerebbe quanto investito, oppure sarebbe preferibile evitare di buttare dalla finestra dei soldi, e risparmiarseli del tutto.
Un professionista appena decente consiglierebbe loro di non farsi pubblicità, di risparmiare i loro soldi, di non investire risorse che risultano sprecate. Meglio non fare niente. La comunicazione o si fa decentemente o non si fa, altrimenti che senso ha?
Così, quello che è male può essere peggiore o, persino, pessimo. In questo caso siamo prossimi a qualcosa di così scadente nella parte visiva che mi sovvengono altre eufemistiche espressioni che preferisco contenere. Che il manifesto sia non visibile è un colpo di fortuna per i miei occhi, ma in un attacco di masochismo sono andato a guardarlo e persino fotografarlo.
Questa boiata che vedete è un manifesto 6x3 di un evento canino. Si tratta di un lavoro, secondo il mio gusto, squallido. Non il peggiore che abbia visto, ma tra i peggiori certamente. I contenuti sono leggibili, almeno i testi sono grandi e quasi tutti visibili. Quasi. Il resto è voltastomaco.
Molte aziende si rivolgono a parenti e/o amici per farsi realizzare grafiche e materiale informativo con l’equazione "parente = grafica = risparmio". Tra i professionisti del settore questa viene chiamata "sindrome del cugino", poiché tutto pensano di avere un cugino che sa usare il copiiiuter e risovlerà tutti i problemi. L'idea malata è che si possa ricorrere ad una comunità alternativa di grafici ed esperti in comunicazione, e che esista davvero. Effettivamente esiste, ed è una di quelle con il maggior numero di impreparati, improvvisati, imparentati, ignoranti ed incapaci. Si tratta di individui che hanno competenze minime di base con un computer, e ritengono che saper usare un software abbia a che vedere con il saper comunicare.
Il risultato sono montagne di boiate come quella in foto.
Chiaramente questo post lo aggiungo a quelli che etichetto come comunicazioni "BRUTTISSIME".
Hai ragione su tutto e condivido al 100% il tuo pensiero.
RispondiEliminaMi piace l'entusiasmo con cui lo dici, e lo sento vicinissimo al mio modo di pensare.