Solstizio, alberi, presepe, design, divagazioni
Oggi è il primo dicembre. Questo è
il mese in cui viene festeggiato il solstizio d'inverno (il momento in
cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, il
punto di declinazione minima) che si verifica o il 21 o il 22 dicembre
di ciascun anno. Il solstizio invernale iniziò ad essere onorato già in
epoca preistorica e protostorica, come testimoniato dalle incisioni rupestri di Bohuslan in Iran e della Val Camonica, nella Lombardia orientale. I germani lo denominarono Yulè (la ruota dell’anno), i gallo-celti lo chiamarono Alban Arthuan (rinascita del dio Sole), i lapponi Juvla, gli scandinavi Jul (ruota solare), i finnici July (tempesta di neve) ed i russi Karatciun (il giorno più corto). In Scandinavia, Jul rappresentava una
festa pre-cristiana in onore del solstizio d’inverno, che prevedeva
l’accensione di innumerevoli fuochi, a simboleggiare la proprietà
vivificante della luce e del calore del Sole.
Pare facile constatare come parecchi di questi nomi abbiano una assonanza con Luglio (July in inglese), il mese del Sole.
Nella
tradizione celtica precristiana e germanica, Yule rappresentava la
festa del solstizio d’inverno. L’etimologia della parola Yule (Jól) è ancora adesso poco chiara. Pare che tale denominazione derivi dal norreno Hjól (ruota),
con riferimento al fatto che, durante il solstizio invernale, la ruota
dell’anno si trova al suo estremo inferiore. Ma i linguisti suggeriscono
che il termine Jól sia invece stato ereditato dalle lingue
germaniche da un substrato linguistico pre-indoeuropeo. Nei linguaggi
scandinavi, il termine Jul ha ambedue i significati di Yule e Natale,
e viene usato anche per indicare altre ricorrenze del mese di dicembre.
Il termine si è poi diffuso anche nelle lingue finniche ed indica il
Natale, benché tali lingue non appartengano al ceppo germanico.
Non approfondirò oltre l'argomento, poiché ci sono già tanti spunti. Tante sono le festività legate al solstizio, al 25 dicembre, alla nascita, presenti da sempre in riti e religioni.
Qui mi diverto a presentare degli alberi di Natale che mi piacciono per il design, la semplicità o il materiale con cui sono stati realizzati. Similmente i presepi che metto in rassegna a seguire: si tratta di lavori che mi hanno incuriosito per particolarità, bellezza, bruttezza, essenzialità.
L'ultima volta che avevo affrontato l'argomento presepe era stato un intervento interessante. Spero che questo sia almeno piacevole. Cominciamo con gli alberi.
Una raccolta di presepi di vario materiale.
Pare facile constatare come parecchi di questi nomi abbiano una assonanza con Luglio (July in inglese), il mese del Sole.
Il solstizio d’inverno veniva celebrato presso le costruzioni megalitiche di Newgrange, Knowth e Dowth in Irlanda e Stonehenge in Gran Bretagna,
ed ispirò il frammento 66 dell’opera di Eraclito di Efeso (560/480
a.C.). Inoltre, fu cantato allegoricamente da Virgilio (VI° libro
dell’Eneide) ed Omero (Odissea 133, 137).
Non approfondirò oltre l'argomento, poiché ci sono già tanti spunti. Tante sono le festività legate al solstizio, al 25 dicembre, alla nascita, presenti da sempre in riti e religioni.
Qui mi diverto a presentare degli alberi di Natale che mi piacciono per il design, la semplicità o il materiale con cui sono stati realizzati. Similmente i presepi che metto in rassegna a seguire: si tratta di lavori che mi hanno incuriosito per particolarità, bellezza, bruttezza, essenzialità.
L'ultima volta che avevo affrontato l'argomento presepe era stato un intervento interessante. Spero che questo sia almeno piacevole. Cominciamo con gli alberi.
Una raccolta di presepi di vario materiale.
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