Io sono il creatore
Essere creativi non è una scelta,
è una necessità naturale dell'esistenza. Specialemente per chi
davvero può essere pienamente definito da sé stesso creativo. Non
si sceglie di nascere, si nasce. Così è: la creatività, così come
la intendiamo comunemente, è insita nella natura di alcuni
individui.
Molti, superficialmente, limitano il concetto di creatività prevalentemente a ciò che comunemente viene associato all'arte - specie l'arte visiva - ed in minor misura all'artigianato. Questa attitudine non riguarda uno specifico ambito, ma ogni aspetto della vita, una continua capacità di creare, in ogni istante, in qualsiasi circostanza, e per qualsiasi situazione sia necessario (o non necessario) farlo. La creatività non ha limiti, esserne coscienti significa essere creativi. Non sentire il senso di questa affermazione significa non essere ancora capaci di creare.
Molti, superficialmente, limitano il concetto di creatività prevalentemente a ciò che comunemente viene associato all'arte - specie l'arte visiva - ed in minor misura all'artigianato. Questa attitudine non riguarda uno specifico ambito, ma ogni aspetto della vita, una continua capacità di creare, in ogni istante, in qualsiasi circostanza, e per qualsiasi situazione sia necessario (o non necessario) farlo. La creatività non ha limiti, esserne coscienti significa essere creativi. Non sentire il senso di questa affermazione significa non essere ancora capaci di creare.
Nel corso dell'esistenza si può
certamente lavorare sulle proprie capacità per migliorarle, farle
crescere, ampliarle. Quasi sempre serve una apertura totale, un
superamento della mente, una attitudine. È solo il primo tassello.
Tra le moltissime definizioni di
creatività che sono state coniate c'è quella fornita dal matematico
Henri Poincaré: "Creatività è unire elementi esistenti con
connessioni nuove, che siano utili".
La creatività non è
semplicemente l’analisi tecnica, biologica, neurale, psicologica,
vecchiamente scientifica degli emisferi destro e sinistro del cervello,
e di come queste due aree si raffrontano. È di più. Potrei
limitatamente affermare che si tratta di numerosi processi cognitivi,
connessioni neuronali ed emozioni che stimolano la nostra
immaginazione e che quindi rendono creativi. Durante un processo
creativo, l’attività cerebrale passa da una grande intensità a stati di maggiore e più profonda tranquillità. Tutto questo è solo una parte, c'è
altro che non passa attraverso le parole scritte, ma lo si può
trovare facilmente dentro una foglia, immergendo una mano nella
sabbia, o guardando la forma delle onde mentre il Sole sorge. Non è
difficile appena si comincia a farlo.
Tante volte abbiamo l’impressione
che l’ispirazione e le idee sorgano spontaneamente, dal nulla, con
grande facilità, e siano perfette per gli scopi prefissi. Perché?
Ad un certo punto le idee sono pronte per essere pensate, e si
presentano. Il contesto culturale, emotivo, sociale, spirituale del
mondo può condurre più persone a "sentire" cose molto
simili, se non identiche. Così al creativo spetta il compito di
essere particolarmente aperto e disponibile a saperle cogliere.
Questo era l'approccio di uno dei
più grandi scienziati che sia esistito: Nikola Tesla. Così ti
invito ad approfondire il suo metodo creativo, attraverso il quale
sono state prodotte soluzioni oggi imprescindibili, tra queste tutto
ciò che concerne l'energia elettrica, alla faccia di Edison. Tesla ebbe ad affermare: "L'istinto è qualcosa che trascende la
conoscenza. Abbiamo, indubbiamente, certe fibre più fini che ci
permettono di percepire la verità quando la deduzione logica o qualsiasi
altro sforzo intenzionale del cervello, risulta futile".
Altre volte l'individuazione di
una soluzione è più complessa. Non sgorga, ma va scavata. Ci si
lavora per ore, per giorni, per mesi, e ogni elemento è frutto di
grande fatica, di impegno, di esperienza. Non sempre il risultato ci
dona soddisfazione, anche quando altri lo trovano valido. In tante altre occasioni il risultato è perfetto, quasi mai viene recepito subito dagli altri, che lo apprezzeranno appena si manifesta in forma concreta.
Il peggior
nemico della creatività siamo noi. Quando si pensa “Non si può
fare! Non ce la faccio!”, poniamo un blocco, un freno, rendendo complicato
ideare nuovi percorsi. Il vero creativo non penserà mai “non
si può fare!”, al contrario vedrà sempre l'opportunità di
trovare soluzioni dove non sembrano essercene.
Essere creatori è una bella cosa
in quanto ci fa stare bene. Le opere creative sono apprezzate per
questa ragione, come manifestazione di bellezza. Per deturparne e
frenarne la meraviglia molto spesso, alcune di esse, vengono
rinchiuse in spazi circoscritti, e vengono monetizzate, e svilite in
vari altri modi. Evidentemente il creare e la sua bellezza pura ci mette in difficoltà. Quando si riesce ad essere creatori non servono
limiti, è l'esatto opposto. Se crei non hai limiti, sei hai limiti
non crei.
Ecco alcune definizioni del
termine creatore. Le ho trovate interessanti.
Treccani – Definizione CREATORE
Chi crea o ha creato.
Riferito per antonomasia (e
scritto per lo più con iniziale maiuscola) a Dio, in quanto autore
della vita e dell’universo.
Chi fa o produce cose nuove,
soprattutto nel campo dello spirito o comunque dell’ingegno.
Sabatini Coletti - Definizione
CREATORE
Che è artefice di vita.
Che è artefice di nuove forme di
pensiero e di espressione.
Chi dà origine, forma a qulacuno
o a qualcosa.
Fabio Massimiliano - Definizione
CREATIVITÀ (da Manifesto del creativo generoso)
La creatività discende dal puro
dono di creare, creare dal nulla. Al dono si aggiunge la tecnica.
Alla tecnica l'esperienza e l'abitudine e l'attitudine. A questo il
gusto ed il senso estetico. Quindi la capcità critica, di
autocritica e di confronto critico. Ciò fatto si ha una prima base
su cui iniziare a costruire.
Ho trovato un articolo sulla
creatività sul sito darlin.it
Ve ne riporto una grandissima
parte, invitandovi a leggere il restante. In questo articolo si fa
riferimento a delle azioni che i creativi compiono diversamente dagli
altri. Più banalmente, sento, che l'elenco possa essere riferito a
chi crea, nel momento in cui crea, piuttosto a chi non crea.
Sognano
Sognare non è semplicemente perdere tempo in modo inutile. È
lasciare vagabondare il proprio spirito per facilitare il processo di
incubazione creativa. E sì, lo sappiamo per esperienza che le nostre
migliori idee spesso escono dal nulla quando abbiamo la mente
altrove.
Osservano tutto ciò che li circonda
Il creativo vede possibilità ovunque, che sottointendono una
acuta osservazione dell’ambiente. Ogni informazione può diventare
un pretesto per l’espressione creativa, come diceva Henry James «
nulla è perso da uno scrittore ». Gli stalker sarebbero quindi dei
grandi creativi?
Lavorano quando vogliono
Alcuni preferiscono lavorare presto al mattino, altri tardi la
sera. Vladimir Nabokov iniziava a scrivere quando si alzava alle 6 o
alle 7 del mattino. Frank Lloyd Wright aveva l’abitudine di
svegliarsi alle 3 o alle 4 del mattino e lavorare per qualche ora
prima di riaddormentarsi. Qualunque sia il momento della giornata,
gli individui molto creativi riescono spesso ad individuare a che ora
mettere in moto la loro mente, i migliori ne sono coscienti e cercano
di adattarsi in modo naturale.
Stanno da soli
Essere creativi significa anche non aver paura della solitudine.
Non è un caso che spesso si dice che gli artisti sono persone
solitarie. Il contesto della solitudine è spesso assimilato alla
fase in cui sognamo, ma in realtà si è molto presenti e la voce con
cui si dialoga è dentro se stessi.
Ricercano nuove esperienze
Le persone creative adorano esporsi a nuove esperienze, sensazioni
e a nuovi stati d’animo, proprio questa apertura è un indicatore
importante della produzione di creatività. Può trattarsi della
ricerca intelletuale, di sensazioni, di brividi, di fantasie… a
breve Darlin organizzerà dei mega salti in paracadute dalla
stratosfera per i creativi.
Sbagliano
La perseveranza è la condizione per il successo creativo. Prima
di giungere ad un risultato che avrà successo, la creatività passa
per varie tappe che sono una sequenza di fallimenti. Imparare da
questi errori consente di analizzarsi e migliorarsi. Quindi se non
avete combinato niente in 20 anni, forse è il caso di abbandonare.
Si pongono le domande giuste
Eterno curioso, il creativo osserva, ascolta, ma soprattutto pone
le giuste domande riguardo ad una certa situazione. Vuole sapere
perchè le cose sono in quel modo e non in un altro.
Osservano la gente
Marcel Proust ha passato gran parte della sua vita a osservare la
gente e raccoglieva le note più evidenti nei suoi libri. Osservare
il proprio vicino d’aereo mentre utilizza il suo smartphone potrà
forse farvi nascere un’idea geniale a cui nessuno aveva pensato
finora.
Rischiano
Il fallimento deriva dall’aver rischiato. La creatività é
l’azione di produrre qualcosa dal nulla e ciò necessita di rendere
pubbliche le scommesse che abbiamo fatto nella nostra mente. Non è
una cosa per timidi. Tempo perso, una reputazione infangata o soldi
spesi male, derivano da una creatività sbagliata.
Ogni occasione è buona per esprimersi
Nietzsche riteneva che la vita e il mondo dovessero essere visti
come delle opere d’arte. Le persone creative hanno la tendenza a
vedere il mondo in questo modo e a cercare costantemente delle
occasioni per esprimersi nella vita di tutti i giorni. Ma il creativo
sa anche scegliere le parole giuste e convincenti, non serve parlare
tanto e a caso.
Realizzano la loro vera passione
Vi sarete sicuramente già chiesti se vi piace il vostro lavoro.
Per motivarsi, molti si dicono «sono bravo, riuscirò anche in
qualcosa che mi interessa poco». Non è il caso dei creativi, perchè
la loro motivazione viene da un desiderio interno piuttosto che da un
desiderio di riconoscenza esterna o di ricompensa. Avete già visto
un trader creativo?
Hanno la mente aperta
Sognare è anche un modo per uscire dal proprio mondo di pensieri
limitati ed esplorare quello altrui. Riflettere su una domanda come
se fosse surreale o sconosciuta, o con la prospettiva di un’altra
persona, può stimolare il pensiero creativo.
Perdono la nozione del tempo
Perdersi a scrivere, pitturare, disegnare per ore e rendersene
conto significa entrare in una stato di «trip», quello stato
mentale che si produce quando un individuo supera il pensiero
cosciente per raggiungere uno stato più intenso di concentrazione e
serenità.
Si circondano di bellezza
Spesso i creativi hanno buon gusto, è quindi naturale che
vogliono circondarsi di bellezza, hanno una elevata sensibilità alla
bellezza artistica.
Uniscono i punti
Il principio stesso della creatività è di vedere le opportunità
là dove non ci sono, a priori, è ciò che chiamiamo visione. La
creatività consiste semplicemente nell’unire dei punti che nessun
altro aveva visto prima. Steve Jobs diceva giustamente «La
creatività è semplicemente stabilire delle connessioni fra le
cose».
Ritengo molto interessante lo spunto di Paolo Manzelli, docente di fisica e chimica, intervistato sull'argomento "Che cos'è la creatività". Vi invito aleggere questo articolo sul sito educationduepuntozero.it
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