Cartonlandia di Ana Serrano

Oggi vi parlo di Cartonlandia un progetto ideato e realizzato da Ana Serrano. Si può immediatamente vederlo attraverso le immagini, è un lavoro estremamente interessante, colorato, vivace, imponente, allegro.

Rappresentante di una generazione di artisti Messico-Americani è nata e vive a Los Angeles, continuando a portare con se ed esprimere artisticamente i due contesti culturali presenti nella sua vita. Questo aspetto si riscontra anche in Cartolandia, che ben sintetizza momenti diversi delle due culture.







"Posso solo fare il lavoro che è la mia realtà", dice Serrano, "è il mio modo di capire ciò che è intorno a me". I suoi lavori sono pieni di evidenti riferimenti a luoghi e persone in condizioni di scarsa posizione socio-economica, con particolare rilievo ai loro costumi e credenze, così come anche l'architettura, la moda e le economie informali, in quel determinato segmento della società messicana-americana.
Serrano crea oggetti in 2D e 3D, impiegando una varietà tecniche e supporti, tra cui disegno, tipografia, collage, scultura, somputer grafica, pittura. "La maggior parte del mio lavoro inizia con una storia che ho sentito o letto", spiega Serrano. "C'è sempre l'elemento narrativo nella mia arte processo decisionale". "Il mio lavoro è spesso scultoreo. Ho capito che preferisco lavorare in tre dimensioni. Mi sono presto innamorata della possibilità di raffigurare la realtà e trovare soluzioni ai problemi rappresentativi attraverso i materiali e processi. Sempre stata attratta da un modo di lavorare che ha un innegabile lato umano presente in esso, e che per me è molto presente quando lavoro in maniera scultorea, tridimensionale".
Serrano crea oggetti in 2D e 3D, impiegando una varietà tecniche e supporti, tra cui disegno, tipografia, collage, scultura, somputer grafica, pittura. "La maggior parte del mio lavoro inizia con una storia che ho sentito o letto", spiega Serrano. "C'è sempre l'elemento narrativo nella mia arte processo decisionale". "Il mio lavoro è spesso scultoreo. Ho capito che preferisco lavorare in tre dimensioni. Mi sono presto innamorata della possibilità di raffigurare la realtà e trovare soluzioni ai problemi rappresentativi attraverso i materiali e processi. Sempre stata attratta da un modo di lavorare che ha un innegabile lato umano presente in esso, e che per me è molto presente quando lavoro in maniera scultorea, tridimensionale".


http://www.anaserrano.com
Commenti
Posta un commento