Pausa pranzo

Oggi girovagavo senza fretta tra le vie cittadine, opportunamente armato di macchina fotografica digitale, con tanta voglia di curiosare. Presento qui il risultato di questo giro per le vie di Messina.

La prima che ho "incontrato" la trovo molto ben pensata. Come è evidente riguarda un formaggio, il Sikanino Zappalà. Forse non è immediatamente comprensibile. A me sembra molto raffinata e sottile ... almeno tanto quanto cattiva. Scriverò la mia interpretazione/spiegazione di questo manifesto a chiusura del post.


La seconda che vi mostro la trovo bella e insignificante al contempo. Non ci vedo molta creatività, e la parte più comunicativa "da Scaringi c'è l'inferno!" non mi sembra sia molto rilevante (oltre che con una font troppo piccola nel contesto). Il gioco tra le parole inverno e inferno non è gran cosa. Complimenti, invece, al fotografo ed al grafico per il buon lavoro realizzato. E tanti complimenti pure alla modella.

La pubblicità che segue è TERRIFICANTE. Non trovo le parole adatte. Certamente primeggia tra le bruttissime che ho già avuto modo di presentare. Quello che mi sconcerta - oltre il cane in basso a sinistra, che è veramente "fantastico" - è dover prendere atto che questa pubblicità è quella di un quotidiano, non di un fruttivendolo o di un panificio (con tutto il rispetto per la qualità media della pubblicità di panifici e fruttivendoli). Come si fa? Come si può? A chi si sono rivolti? Perché? Quale sarà mai il loro target di riferimento?

L'ultima pubblicità che presento l'ho fotografata "al volo" con l'idea di proporla qui per parlare di stereotipi. Per tanti anni l'immagine della donna sicula veicolata dal più potente mezzo di disinformazione (la TV) era quella di una brutta, rugosa, bassa e mal vestita vecchiaccia con un velo nero in testa. Questa tendenza è notevolmente mutata negli ultimi anni. Probabilmente anche grazie anche alla raggiunta popolarità di numerose attrici locali. Il prototipo della sicula è diventato quello di una donna formosa, dai capelli lunghi, nero corvini, con occhi espressivi, bel sedere, carnagione bruna bruciata, abbastanza alta e certamente molto sensuale.
Quindi ... la scelta di questa azienda di promuoversi "siciliana da mangiare", con la foto di una modella bionda e dal volto bianco latte, l'ho trovata sorprendente. Delle volte proporre la comune realtà quotidiana è sconvolgente: in Sicilia ci sono donne di ogni tipo, forma, altezza, colore, bellezza, come ovunque nell'universo conosciuto.

E per concludere, riprendo la pubblicità del Sikanino Zappalà con cui ho aperto questo giro cittadino odierno.
Il prodotto in questione è un formaggio che si presenta per aspetto e qualità organolettiche molto simile al ben più noto Galbanino. Profittando della notorietà del marchio concorrente e della altrettanto nota frase che accompagna le pubblicità della Galbani, "Galbani vuol dire fiducia", è stata costruita questa pubblicità "Fidarsi è bene, Sikanino è meglio".
Non credo che il richiamo al concetto di fiducia sia casuale, nemmeno la tempestività della campagna (la cattiveria di cui parlavo sopra). Sono ben noti, infatti, gli eventi recentemente proposti dai quotidiani italiani che sollevano dubbi circa la qualità di alcuni lotti di prodotti Galbani (vedi vedi vedi vedi).

Questa pubblicità del Sikanino forse è un po troppo cerebrale e contorta, forse non chiara a tutti immediatamente, ma certamente rappresenta una inversione di rotta rispetto al passato. L'azienda Zappalà si era proposta in maniera completamente diversa, notevolmente volgare ma anche - probabilmente - più incisiva (vedi).

Commenti

  1. tutto molto ben esposto a parer mio... hai trovato le parole giuste per ogni tipo di cartellone...
    per quanto riguarda quella del cane invece, vorrei dire che si, è la pubblicità di un quotidiano, ma è anche vero che l'edicola che si vede sulla parte destra del cartellone è molto famosa a messina e il cane (Danko) è del proprietario, nonchè logo pubblicitario della stessa.Conosco l'uomo e posso garantire che per lui è come un figlio.
    Solo per dare un chiarimento.

    Marco

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  2. e tu dirai, ma cosa c'entra un cane con un giornale?
    Non ti fa pensare a quelle scene in cui il cane porta il quotidiano direttamente tra le mani del padrone?

    sempre

    Marco

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