Questa è vera guerrilla.

Il pubblico è sempre più culturalmente attrezzato per "leggere" e "reagire" al bombardamento pubblicitario che i consueti mezzi di comunicazione ci propinano. Diventa complicato per i pubblicitari incuriosire, sorprendere, catturare l'attenzione. Per tali ragioni nasce l'idea di un modo nuovo, aggressivo, sbalorditivo, fuori dagli schemi, di fare pubblicità: GUERRILLA MARKETING.

- Si può definire: “guerrilla” un’azione che si effettua sul territorio, molto creativa, e che gioca sull’effetto sorpresa riuscendo così ad abbattere le difese del target nei confronti del messaggio veicolato. (http://www.pubblicitaitalia.it)
- Il marketing alternativo nasce per rispondere ai cambiamenti della società, che è sempre meno di massa e sempre più ‘neotribale’, cioè divisa in tante piccole nicchie che è difficile raggiungere con i media tradizionali. (Alex Giordano, di Ninja marketing)
- L’effetto sorpresa è la caratteristica principale di questa leva di comunicazione, ma altri distinguo sono importanti, ad esempio il fatto che il livello di brandizzazione non deve essere esplicito, ovvero l’autore del progetto non deve essere subito identificabile. (Valerio Franco, di Enfants Terrible)
- Il guerrilla advertising è pubblicità che esce dal recinto dei media tradizionali per penetrare nel cuore delle città e incontrare la gente in modo diretto, provocatorio, spiazzante. La guerrilla la trovi nelle strade, sui muri, sulle panchine, sui fondi di bicchieri, in finte conversazioni, sui soldi, sulla frutta, sulla carta igienica, perfino sul corpo umano. (Gabriella Ambrosio, università di Roma)
- La guerrilla può essere intesa come una evoluzione del below e per noi pubblicitari è una leva intrigante perchè consente di essere molto creativi e di lanciarci in sperimentazioni. (S.Rosselli e S. Campora di Leagas Delaney)

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